IL VOLTO DI JOEN E IL VOLTO DI FLORENCE

22 Aprile 2011


Questa mattina mentre mi preparavo per andare a lavoro,  espiavo le mie colpe settimanali in penitenza, ascoltando non certo il Pippero, bensì Unomattina.
Con me, ad espiare i suoi gravi, probabilmente gravissimi peccati, un compiaciuto ex inviato di guerra ormai chino al volere della rete, intervistava un esponente della Santa Sede che imbrodandosi con stucchevoli lodi, doviziosamente raccontava di quanto il Vaticano fosse pronto ad accogliere tutti i pellegrini che il primo maggio parteciperanno alla beatificazione di Papa Wojtyla.


Chiese aperte, parchi rinnovati, alberghi e convitti.

La macchina organizzativa, secondo le parole del prelato in alta uniforme, pare abbia approntato proprio tutto per ricevere più di due milioni di fedeli, che, hanno stimato, raggiungeranno la città per l’ evento.


Vista tanta capacità organizzativa, infingarda ho continuato a chiedermi per tutto il giorno, perchè, con tanto ermetismo direttivo, non fossero riusciti a fare niente per i poveri immigrati che disperati sono sbarcati sulle coste di Lampedusa.
Niente….ma proprio niente di niente… per tutte quelle donne, quei bambini, quei padri di famiglia, quei giovani ragazzi e forse si, anche per quale possibili deliquente che, fuggiti dai loro paesi, sono riusciti a raggiungere la nostra terra, alla ricerca di una qualsiasi di rinascita, sperando magari in una resurrezione da una morte vissuta quotidianamente,
…da vivi.


Mentre in televisione, stanno trasmettendo una parca via crucis, dalla recitazione avvincente e dalla magistrale regia, rileggo l’ intervento che Alex Zanotelli, nel febbraio del 2003,  fece a Lucca, durante una marcia per la pace, nei difficili mesi in cui il popolo afgano conosceva la democrazia grazie all’ operazione Enduring Freedom.



“Guardate che qui l’uomo, ma soprattutto la donna, perchè bisogna parlare di femminizzazione della povertà, pagano amarissimamente i frutti di quello che è il sistema assurdo.

(…) vi dico (…) quella che è la mia lettura da Korogocho:
il volto di Joen e
il volto di Florence.


Una ragazzina una sera, avrà avuto forse 25 anni, ricordo che una sera stavo pregando, volevo starmene tranquillo pregare un po’,  alla porta ho sentito un baccano infernale. Ho resistito per dieci minuti, non volevo, alla fine però ho aperto questa porta ed è volata dentro questa ragazzina, ubriaca fradicia. La prendo per mano la rialzo, e dico

“Joen ma cosa fai, è mezzanotte? Ma vai a casa tua!”

“Alex voglio pregare con te”

“Ma cosa vuoi pregare sei ubriaca”

“Voglio pregare!”

E’ entrata, c’erano un po’ di stuoie, si è buttata sulle stuoie, ha alzato le braccia e ha cominciato a pregare.

Dove questa gente impari a pregare non lo so, ma sanno pregare molto più di me che sono prete.

Ha pregato per cinque, dieci minuti a voce alta, ha gridato, ha urlato tutta la sua rabbia, poi improvvisamente è balzata in piedi e ha cominciato uno spogliarello.

“Joen guarda che non sono venuto qui per assistere ad uno spogliarello, sono venuto qui per pregare”

“Ma smettila!”

“Joen ti butto fuori!”

e lei “Alex ma perché hai paura di vedere il nostro corpo, ma perché non lo guardi, perché non guardi come ci riducono, come ci macellano, come ci violentano? Guarda!”.

Tre o quattro settimane dopo ho visto questa ragazzina, o meglio non l’ho vista, ma deve essere stata presa probabilmente da quattro o cinque uomini, devono averla violentata con una violenza tale, che lei dalla rabbia ha preso la rincorsa e si è buttata in questo precipizio, un piccolo precipizio vicino a Korogocho, si è buttata in questo spaventoso fiume che chiude la baraccopoli.

Il suo corpo è riapparso tre o quattro giorni dopo,  nella notte dei cristiani sono venuti a chiamarmi, m’han detto “Alex, ti ricordi di Joen? E’ riapparsa, vieni”.

Siamo andati nella notte con le pile: era lei, sembrava un crocifisso vivente.

E’ bella questa croce (indicando col dito quella sull’altare in S.Michele), guardate è una croce bellissima, la stavo osservando prima.

Per me sono l’immagine dei crocifissi viventi, sembrava quella di Joen, con le gambe allungate e il pancione gonfio d’acqua.

Sono i poveri, i crocifissi.

Roma utilizzava le croci come terrorismo militare, crocifiggeva gli schiavi e i sobillatori contro l’impero. In una città di vicino a Nazaret, venti anni prima di Gesù, quando la città si ribellava, i romani hanno crocifisso almeno tre quattromila mila ebrei, per Km, Km e Km. Tito ne crocifiggeva cinquecento al giorno durante l’assedio di Gerusalemme, Gesù è crocifisso dall’imperialismo romano, per terrorizzare i popoli sottomessi. Sono le stesse cose che oggi fa la guerra, sono le bombe il nostro terrorismo militare, una volta usavano le croci, e le conseguenze di queste croci del terrorismo economico, in questo mondo, sono i crocifissi è Joen, ma guardate che questi crocifissi son capaci di morire con una dignità incredibile.


Ricordo Florence: una ragazzina che ha iniziato a prostituirsi a 11 anni, a 15 anni aveva già l’Aids, a 16 era già morta.

Sono stato da lei due, tre sere prima che morisse.

La sera noi usiamo, tutt’ora c’è padre Daniele che lavora a Korogocho, ogni sera dalle 6 alle 10 celebriamo l’Eucarestia, non in Chiesa che non esiste, ma nelle baracche, celebriamo accanto ai malati di Aids, noi assistiamo anche i malati terminali di Aids.

Quella sera sono andato, c’era una piccola comunità cristiana, e sono andato con due amici preti da Florence. Sono entrato l’ho salutata, era già quasi notte, ho messo il pane, il vino, ho messo il vangelo.

Su una sedia, poi ho chiesto a Florence

“Florence, accendi questo cero?”, l’ha acceso.

Si è messa a pregare, una preghiera bellissima, poi mi è venuto spontaneo chiederle

“ma dimmi Florence, chi è Dio per te?”.

Lei di botto, senza neanche aspettare mi fa “Dio è mamma”.

Ed io “Florence, ma tua mamma ti ha abbandonata ieri, stai morendo sola come un cane!”.

“Dio è mamma!”.

Mi è venuto spontaneo chiederle, “Ma Florence dimmi una cosa, ma chi è il volto di Dio per te oggi?”.

Lei ha aspettato un attimo, un po’, un minuto di silenzio.

Poi con questo cero ancora in mano il volto illuminato, mi ha guardato, era bellissima Florence, aveva il volto ormai piagato, da malato terminale Aids, il volto gli si è illuminato con un sorriso bellissimo e mi fa

“sono io il volto di Dio”

Guardate dal volto di quel crocifisso, dal volto di Florence, sono questi i crocifissi di oggi. Che vengono uccisi, da questo sistema, che ammazza e uccide.”


Lucca, 23 febbraio 2003, Alex Zanotelli




Buona Pasqua

    4 Comments

  • Veronica
    23 Aprile 2011
    Reply

    Che poi, credo sia questo il messaggio del Cristianesimo più alto. l’uomo: carne, vita, simbolo e segno tutto insieme.

    Bellissimo, struggente, intelligente punto di vista, Caju.

    • Caju
      24 Aprile 2011
      Reply

      eh già veronica.
      spero tu abbia passato una buona pasqua

  • katia
    26 Aprile 2011
    Reply

    …Ecco…stavolta non mi hai fatto ridere, ma mi hai fatto commuovere…Grazie….

    • Caju
      26 Aprile 2011
      Reply

      anche a me commuove tutte le volte che lo rileggo…

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