ORA DITEMI VOI

11 Novembre 2009

Ieri sera, intorno alle otto, stavo tornando verso casa,
Calma e rilassata…
E si vedeva pure.
Poichè pioveva come dio la mandava, mi trovavo a percorre, nella mia stescion vegon grigio canna di fucile, la circonvallazione cittadina con un andatura da pensionato con un ischemia cerebrale transitoria in atto, facendo tesoro dell’ unica nozione di scuola guida che sempre ricorderò nella mia vita, il fenomeno dell’ aquaplaning.
Ora dicevo…
Stavo percorrendo il lato destro della carreggiata, e in preda alla totale rassegnazione, pur avendo avvistato il semaforo rosso, non avevo fatto nemmeno la solita furbata di sistemarmi sul lato sinistro, predisposto per la svolta, nel tentativo di insinuarmi poi con prepotenza tra le due colonne di macchine per filare via non appena fosse scattato il rosso.
Ecco allora che mi affianca una macchinone con un signore, che d’ istinto chiamerei VECCHIO, ma poichè in questo periodo mi trovo sempre più spesso a rivisitare la definizione di VECCHIO, visto che, quello che prima mi sembrava VECCHIO, ora lo trovo… piuttosto……. attuale, allora non lo dirò.
Niente,
sto tipo tenta di farmi la furbata.
Me ne accorgo,
Rallento,
Lo  fulmino con un’ occhiata
gli ostruisco il passaggio e filo via…
Dura,
cattiva

e fiera.
“ma che ti credevi, tzè”
Tra me e me mi dico…

Continuo la mia strada,
prendo viuzze convinta di risparmiare tempo,
rallento,
supero,
accellero,
e poi di nuovo un semaforo rosso.
Questa volta proprio prima di imboccare un sottopassaggio.

Mi fermo,
Mi gingillo aspettando il verde,
e come faccio di solito comincio a guarda negli abitacoli vicini, sperando di trovare qualcuno che, convinto di essere un eremita sui monti della sila, perlustra, fisicamente le proprie cavità nasali, per poi urlargli, a finestrino chiuso, FAI SCHIFO.

Oh un ti rivedo il prepotente abbondantemente umiliato sulla circonvallazione?
D’ istinto lo sfido.
Avrei dovuto svoltare a destra, ma decido di tirare dritto e di imboccare a grande velocità il sottopasso, convinta di lasciare a bocca aperta la mia vittima ancor prima che potesse rilasciare la frizione.

Eh…
non ce l’ ho fatta.
Lui, intuendo la mossa, ha sfoderato una clacsonata da far impallidire anche una sirene da allarme bombardamento aereo.
Mi ha impedito di passare.

cioè? ma hai suonato?
e poi in quel modo?
Vuoi provare a contare i secondi che ti separano dalla morte?

Veloce imbocco il sotto passaggio,
non posso oggettivamente superarlo,
penso ad un piano B.
Svolterò a destra dopo il sottopasso e prenderò la scorciatoia,
metto la freccia,
anche lui mette la freccia
oh cavolo, e ora?
aspetto di vedere cosa fa…
niente tira dritto,
quasi superata la via per svoltare, scalo
riesco a tuffo a prendere la scorciatoia
ci sono dei passanti
ragazzi io sono di furia
percorro sostenuta la strada fino a immettermi nuovamente sulla via principale.
Aspetto la macchina e appena la vedo, entro in strada.
I tre minuti successi li ho passati urlando
p@?ç*melo
p@?ç*melo
p@?ç*melo
p@?ç*melo
In macchina.
Sola.
Sotto una pioggia battente

So, che mia mamma legge, e per questo vorrei lasciare una postilla…
spero che tu possa capire cosa intendo per p@?ç*melo, anche se quella volta chiedesti a un emiliano cosa significasse soccemel.

    Leave a comment

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Previous post 04.11.1981
Next post QUANDO…
Total: