NOI IL SABATO

20 Luglio 2009

si fa la spesa, quella grossa intendo!

Già dal venerdì pomeriggio, al solo pensiero, comincio avere lievi attacchi di panico… sudorazione fredda, tachicardia, ansia.
Al brugoli invece “Ni garba” assai. Da quando poi all’ esselunga hanno messo il prestospesa allora si… è convinto di giocare alla guerra e spara.. e spara.
Partiamo… il mio obiettivo è fare presto, il suo è fare con calma.
Una volta parcheggiata la macchina, ognuno ha il suo compito ben preciso:
io ritiro la pistolina del prestospesa e lui prende il carrello.
Non c’è una volta che tutto fili liscio e così sempre… io mi ritrovo a combattere con il lettore del codice a barre mentre lui, che obiettivamente ha un compito più semplice del mio, è già montato in piedi sul carrello e scivola beato per tutto l’ atrio del supermercato. Bestemmiando mi giro e lo fulmino, lui mi sorride fiero a 96 denti.
Una volta riuscita nella mastodontica impresa, mi metto sui blocchi di partenza e aspettando lo sparo, concentrata ripasso: frutta, banco frigo, corridoio dei biscotti, poi quello della pasta, igiene personale vini e birra… facile, in 20 minuti potrei fare tutto.
Pronti, attentiiiiii…VIA!
Affanosamente mi aggiudico i sacchetti e un guanto per la frutta… cerco di risparmiare secondi preziosi sapendo poi di perderne a manciate in vani tentativi di aprire quei malefici sacchettini di plastica elettrizzata.
Ci riesco.
Pesco frutta dalle cassette e inveisco contro le vecchiette prepotenti.
Chiudo orgogliosa il primo sacchetto… e subito… un urlo si staglia verso il soffitto incastonato di freddi neon…
SPARO IOOOOOOOOOOOO….
Inerme acconsento.
Continuo la mia folle corsa per i corridoi e arraffo cose dagli scaffali, lo potrei fare a occhi chiusi… mi giro per gettare il bottino nel carrello e non c’è… il carrello non c’è, il Brugoli non c’è…
Torno indietro di un paio di corridoi e lo trovo ancora intento a sparare al primo sacchetto e con la stessa cura con cui un padre coricherebbe suo figlio, adagiarlo nella borsa della spesa…
Rallento, respiro fondo, iperventilo… non mi incazzo.
“Andre, su via, non vogliamo mica stare tutto il pomeriggio qua?”
“Te vai tranquilla che ti raggiungo”
Dopo 2 ore, stremata, arrivo alla cassa, la situazione mi è vistosamente sfuggita di mano.
Mi reimpossesso del prestospesa e lo porgo alla cassiera.
La rabbia si tramuta in ansia… ho la salivazione azzerata….
“tiuuuuuu”
“mi dispiace signora c’è il riconteggio”
“ma è sicura”
“via signora facciamo presto, non si preoccupi”
Tolgo dal sacchetto tutti gli articoli che intendevamo comprare e lo faccio come se stessi operando un’ essere umano…
Si perchè il Brugoli, nelle due ore, è riuscito ad incastrare ogni prodotto, dal più piccolo al più grande, con la perfezione di un ingegnere, più che buste della spesa infatti, sembrano sempre delle cartelle zippate.
Stremata termino il certosino compito.
“eh signora c’è una piccola differenza, si era dimenticata di passare qualcosa”
Divento viola, poi rossa e ancora di nuovo cianotica.
Invano cerco giustificazioni…mentre con la coda dell’ occhio guardo inferocita il mi marito che ridendo mi dice….
“oh Sara certo ci beccano sempre… nemmeno stavolta siamo riusciti rubare niente”

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