MESSA ALLA PROVA, VACILLO.
Sono uscita tremendamente frustata dalla settimana lavorativa passata, e non sono bastati tutto un sabato e tutta una domenica, mezzi piovosi e mezzi soleggiati, a migliorare la cattiva idea che mi sono fatta di me.
Sono troppo severa, l’ ultima parola deve essere la mia, correggo errori dalla portata di 3 centesimi, sto dalla parte del fisco e so di avere sempre ragione.
Mi dovessi telefonare avrei soggezione di me, e dovessi avere a che fare con me, mi manderei a fanculo (cit.).
Lo prometto, cambierò, diventerò migliore, e ce la metterò tutta.
Parlerò di tasse con amore, mi approccerò ai call center con empatia, rispolvererò la vecchia sfera di cristallo per rispondere alle domande sul futuro, e mi dimostrerò sempre disponibile di fronte all’ evidente lentezza, mi sono detta non più tardi di venerdì mattina, sotto la doccia.
Dio esiste e mi ascolta, ne ho le prove, perchè di solito non riescono nemmeno a passare 20 minuti, da una mia nuova promessa o buon proposito che subito mi ritrovo messa alla prova e con le spalle al muro.
Pippo e Pluto srl, buongiorno.
Buon giorno a lei, sono Sara dello Studio Commerciale, cercavo la Sig.ra Sara, è forse disponibile?
No, mi spiace, qui non c’è nessuno qui con quel nome.
Abbia pazienza, non sto parlando con la Pippo e Pluto srl?
Si certo.
E allora non lavora più da voi la signora Sara?
Chi scusi?
Sara.
Ah si, la Sara. Avevo capito Cara.
…
Ma porca vacca, io mi domando e dico, se hai una collega che si chiama Sara, e qualcuno la sta cercando al telefono, e a te sembra di capire Cara, non ti viene forse in mente che tu possa aver capito male, coadiuvata anche dal dato oggettivo, conosciuto ai più, che il nome Cara, santiddio, non esiste?!?!?!?!?
Mi dica Signora, ma lei è così dura di suo o prende delle pasticche?
No perché se i duri volassero, lei, le garantiscono, non toccherebbe mai terra.
… avrei voluto dire, mentre con un timido colpo di tosse ho sussurrato:
Abbia pazienza, ho la voce rauca questa mattina.
Oggi con slancio inizio la settimana, tanto male che vada, mercoledì me ne sto a casa
Previous post
SAVE THE DATE
Next post
BELLA CIAO
6 Comments
Lo stesso pensiero che ho fatto io, ovvero mercoledì me la spasso a casa. Ma questo non basta a togliermi l’acidità di fondo verso “zappa1”, la mia collega nota per il suo dubbio tra lo scrivere “di fronte” o “d’ifronte”. Comprensibile voglia di 25 aprile e ponte del primomaggio.
Oh Ale, d’ifronte a tanto, che posso dire… quanto è dura la vita! 🙂
Guarda per me è iniziata pure peggio: sono arrivato alle 7:45 in ufficio e l’unica cosa che ho combinato è una chiamata al capo in Francia.
Il mio portatile si è rifiutato di funzionare ed adesso è ostaggio del supporto informatico e non si sa quando me lo renderanno.
Meno male che mercoledì vado in ferie e non torno fino al 2 maggio!!!
—Alex
Alex, è proprio vero che tutto è relativo 😛
telefonata reale.
C: pronto oh, qui è tutto nero, non vedo il leone.
io: eh? che vuol dire?
C: eh.. che io pigio ma resta tutto nero, non vedo nulla
io: non ti si accende il pc?
C: si è tutto nero
io: hai controllato che i cavi di alimentazioni siano attaccati? la ciabatta è accesa? il monitor è collegato?
… passano 2-3 minuti…
C: si si è tutto attaccato…
io: dai che diluvia, non mi far venire di là che faccio il bagno, sicura che sia tutto collegato correttamente?
si sente una voce dal corridoio…
S: C. anche a te manca la luce???
C: si si, c’è solo la lampada di emergenza accesa
io: come? manca la luce?
C: si si, è andata via da un pò…
io: senti, prendi il pc mettilo in una scatola, poi fallo venire a prendere dal corriere e rimandalo all’ibm, è meglio che tu il pc non lo usi più…
moumba bauba, sei il mio stalker preferito