IL COLPEVOLE

21 Novembre 2013
Dottoressa posso vederla?
Lara ma sono le 4 del mattino, cosa succede?
Dottoressa ho davvero bisogno di parlarle, qua la faccenda si mette male e io davvero non so come gestirla.
Lara avevamo lavorato su questo, avevamo provato a gestire l’ ansia anche nei momenti di maggior stress…
Dottoressa va a ciapa’ i ratt! Qui non si tratta di gestire un bel niente, ma di misurarmi con una vita che non è la mia, una vita che non volevo.
Sono nata negli ottanta, dottoressa, sa che cosa vuol dire? Se li ricorda gli anni ottanta?
I cartoni animati animati ci raccontavano di ragazze dai riccioli oro che si innamoravano dei fratellastri, di cantanti belle e affascinanti, di principesse, non di donne con le palle che fanno lavori da uomo e costantemente devono sostenere il loro disprezzo.
Mi consenta, anche io avrei voluto sposare Simon Le Bon e finire nei salotti buoi di Maria De Filippi, e invece?
E invece sono nata in casa Comi.
Volevo fare il Dams a Bologna, e mi hanno spedito a studiare economia alla Bocconi, intendevo poi specializzarmi con l’ avvocato Alfonso Luigi Marra sul signoraggio bancario, e invece mi hanno consegnato al partito.
E oggi?
Eh Dottoressa… dovrei controllare l’ ansia? Ma se giornalmente rincorro con affanno una Lara che non conosco, non sono mai all’ altezza della Lara che vogliono, e per cosa? Per chi?
Mai nessuno che cerchi di capire in quale condizione mi stia trovando.
Ma a me Dottoressa chi me lo ha fare eh?
Perché mi trovo qui, alle quattro di notte, con il mio iphone all’ orecchio a parlare con lei, che poi domani quando mi sveglio di sicuro mi ritrovo con il livello di batteria basso, eh?
Me lo dica Dottoressa? Me lo deve.
Di chi è la colpa?
Delle quote rosa, Lara. Delle quote rosa.

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