I SOGNI SON DESIDERI

28 Giugno 2011

Due mesi.
Ci possono essere molteplici motivi per i quali una persona non si faccia più sentire per ben due mesi.
Già… uno potrebbe aver vinto alla Sisal, come dice mia nonna , oppure essere uscito per comprare le sigarette.
Potrebbe aver commesso crimini atroci per i quali si sia dovuto nascondere in latitanza sui monti della  Sila, o perchè no… potrebbe aver contratto l’ Escherichia Coli, magari magiando proprio un cetriolo nato dalla fertile terra concimata con prodotti contaminati, lavato sotto copiosi scrosci di acqua limpidamente infetta.
Perdonatemi… ma alla svolta di Elizabeth Gilbert in Mangia Prega e Ama non ci aveva ancora pensato nessuno?
Non è poi tanto inverosimile abbandonare tutto per ricercare la propria personalità attraverso un viaggio.
Poi ecco ci sarebbe persino l’ ipotesi di una perdita improvvisa e irreversibile della memomoria, ma forse questa sembra più la brutta copia della sceneggiatura di un film già visto…


E invece sapete che c’è?
Il tragico copione della mia vita prevede che nei mesi in cui la natura rigogliosa si riprende la vita, quella fatta di colori decisi e profumi intensi,  nei giorni più lunghi dell’ anno in cui il sole caldo risplende, alto, alimentando il nostro buon  umore sopito nei mesi invernali e nelle ore in cui le cicale ritmicamente accompagnano il calore che esala dalla terra  lasciando poi il passo ai grilli che instancabili culleranno i nostri pensieri oltre il giorno, noi, uomini e donne, che in un preciso momento di pura, insana e inconsapevole follia abbiamo deciso di tendere la nostra esistenza terrena alla contabilità, alla deontologia, ai principi… quelli contabili, noi che  parliamo civilisticamente, ma anche fiscalmente, economicamente e persino finanziaramente, noi, si lavora, senza sosta, senza una meta, senza paura e senza nemmeno sentire dolore.
Così ci hanno insegnato, motivandoci con le ruvide parole di Lydia Grant.


Ho una grande dose di resistenza, una bella corazza, sono caparbia e determinata quanto basta per questo lavoro,  ma quello che in me fa la differenza è l’ essere riuscita, nonostante tutto, a mantenere la capacità di sognare, ancora…
Sogno, la sera, quando finisce un giorno e ne comincia un’ altro, segretamente, al riparo da tutti.
Sogno intesamente.
Sogno, con la consapevolezza che un giorno tutto potrebbe magicamente diventerà realtà.
Sogno di me, di poter  finalmente stringere tra le mie mani quel piccolo, metallico ed echeggiante microfono della cassiera dell’ esselunga, sogno di premere il pulsante rosso e senza indugio, dire:


“Si pregano i gentili clIEEEEEeeeenti di avvicinarsi alle casseeeeeee, il supermercato è in chiusuraaaaa” “Caaaaambioooo moneeeeeta caaaasssssssaaaaa dodiciiiiiiii” “Serviaaaaaamoooooo il numero 69” “Sicurezza in cassa dieci, sicurezza in cassa dieci”


Tutto di fila, senza nemmeno prendere fiato.


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