CONTRO NATURA
20 Novembre 2013
E poi finisce che sono tutti profondamente legati alla Sardegna.
Cantanti, politici, anchorman, gente comune… perfino quelli che per tutto il tempo, durante la traversata verso l’isola, si lamentano di quanto sia lontana e quanto faticoso arrivarci.
Odi accorate su facebook, tweet commossi e interminabili cronache televisive…
Tutti stretti in caloroso abbraccio alla terra aspra e greve che odora di mirto.
Tutti inermi di fronte alla potenza di una natura inaspettata che ha sommerso una terra fatta di campagna, pecore e latte ma che con tanta fatica avevamo plasmato in un villaggio turistico a cinque stelle.
Commossi e addolorati ma senza alibi.
Contro natura.
Quante volte è stato abusato il significato di queste parole invece tanto schiette.
Quante volte è stato abusato il significato di queste parole invece tanto schiette.
Contro natura abbiamo affondato il terreno sotto pesanti strati di cemento.
Contro natura abbiamo abusato di fondali incontaminati.
Contro natura abbiamo deviato corsi d’ acqua.
Senza regole, senza pietà, senza pudore.
E allora sentirci legati ad una terra solo perchè disponibile al nostro uso e consumo, non vale.
Aver stuprato una terra per il divertimento di pochi, ci vieta di piangere.
Non siamo autorizzati a travestire il rimorso in compassione.
Da tempo ormai ci siamo giocati la possibilità di ripulirsi l’ anima.
Le indulgenze sono finite.
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